Operazioni invariantive

Test di verifica dell'apprendimento

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    Un'operazione si dice invariantiva quando permette di trasformare un sistema di vettori, Σ, in un secondo sistema di vettori, Σ′, equivalente a Σ. In sostanza, un'operazione invariantiva consiste nell'aggiungere al sistema dato un sistema equivalente a zero. è possibile, per esempio:

ottenendo, in ogni caso, un sistema di vettori equivalente al sistema dato.

    Combinando la seconda e la terza operazione invariantiva, è possibile definire una nuova operazione invariantiva. Si consideri il sistema di vettori costituito dal solo vettore v1, con punto di applicazione P1 e retta d'azione r

Fig. 1

 

    Si aggiunga al sistema una coppia a braccio nullo (terza operazione invariantiva), costituita dal vettore v2, opposto a v1 e applicato in P1, e dal vettore v3, equipollente a v1 e applicato in P2, un punto della retta r diverso da P1. Avendo fatto uso di un'operazione invariantiva, il sistema in Fig. 1 risulta equivalente al sistema di vettori in Fig. 2, costituito dai vettori v1, v2 e v3.  

Fig. 2

 

    I vettori v1 e v2 costituiscono un sistema equivalente a zero. Sostituendo ad essi la loro risultante (seconda operazione invariantiva), ovvero, il vettore nullo, il sistema di partenza risulta equivalente al sistema formato dal solo vettore v3. In conclusione, il vettore v1 è equivalente al vettore v3, traslato di v1 nel punto P2

è equivalente a

Fig. 3

 

    Dunque, l'operazione di traslazione di un vettore lungo la propria retta d'azione è un'operazione invariantiva.

    Combinando la prima e la terza operazione invariantiva, si ottiene un'ulteriore operazione invariantiva. Sempre con riferimento al vettore v1 applicato in P1, si consideri un punto P3 non appartenente alla retta d'azione di v1. Tale punto può sempre essere pensato come punto di applicazione di un vettore nullo.

Fig. 4

 

    Per la prima operazione invariantiva, è possibile sostituire al vettore nullo un sistema equivalente a zero. Tra tutti i possibili sistemi equivalenti a zero, si consideri quello costituito dai due vettori v2 e v3, con v2 opposto a v1 e v3 equipollente a v1. Per quanto detto, il sistema di vettori v1, v2, v3 è equivalente al solo vettore v1.

Fig. 5

 

    Poiché i vettori v1 e v2 costituiscono una coppia di momento uguale al momento di v1 rispetto a P3 (momento di trasporto) e il vettore v3 può essere visto come trasporto parallelo del vettore v1 nel punto P3, si può concludere che è lecito traslare un vettore parallelamente a se stesso purché si aggiunga il momento di trasporto.

è equivalente a

Fig. 6

 

 

Test di verifica dell'apprendimento:

Risultante tra coppie e forze concentrate

Risultante tra forze incidenti

Risultante tra forze parallele

 

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Coppia, sistemi equivalenti di vettori, sistemi equivalenti a zero, vettore, vettore applicato, vettore risultante, vettori equipollenti.